martedì 16 settembre 2008

Il delfino e le onde della vita


Libro che ho letteralmente divorato in tre giorni è "Il delfino e le onde della vita" di Sergio Bambarén e prodotto da Sperling & Kupfer.
Si narrano le avventure di Daniel Alexander Dolphin che, dopo 10 anni, ritorna nella laguna dell'isola, lasciata per rincorrere l'onda perfetta, per essere libero da ogni catena.
Ma qualcosa in lui è cambiato. Ha incontrato l'amore, quello vero, ed ora qualcosa di nuovo tormenta il suo animo: l'arrivo di una nuova vita.
Combattuto fra l'essere libero e questa nuova responsabilità che lo attende, decide di fare un viaggio.
Incontrerà vecchi e nuovi amici che lo aiuteranno in questo cammino ed ascolterà la voce del mare che gli dice: la libertà è solo una condizione mentale, Daniel. Spezza le catene che limitano la tua mente, e sarai libero, sempre e comunque.
A volte incontri qualcuno per una ragione. Altre volte solo per una stagione. Ma in certi casi, Daniel, incontri qualcuno per la vita. Se accade per una ragione, è perchè devi aiutare, o ricevere aiuto. Se dura una stagione, hai qualcosa da insegnare, o da imparare. Ma se è per la vita, allora riceverai il dono più prezioso che esista!
La paura fa parte della vita, Daniel. I dubbi fanno parte della vita. A volte anche sentirsi completamente smarriti fa parte della vita. Ma non è certo la fine di tutto! E' soltanto l'inizio di qualcosa di più grande, che arricchirà il tuo spirito molto più di qualsiasi cosa tu abbia vissuto prima.
Il suo viaggio di riflessione si conclude nella Valle delle Tombe Sacre, un cimitero, dove dovrà affrontare la prova più dura e proprio quì, decide di soffermarsi su una tomba, l'ultima, su cui si legge questo: "I vostri figli non sono i vostri figli. Essi sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa. Essi arrivano grazie a voi, ma non da voi, e sebbene siano con voi, non vi appartengono affatto. Potete donare loro il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perchè essi possegono i loro pensieri. Potete dare una cosa ai loro corpi ma non alle loro anime, perchè le loro anime hanno dimora nella casa del domani, che voi nemmeno in sogno potete visitare. Potete sforzarvi di farvi simili a loro, ma non èretendete di farli simili a voi. Poichè la vita non va all'indietro nè indugia su ciò che è stato". (Kahlil Gibran)