giovedì 19 febbraio 2009

Addio brutti ricordi

Ho letto su Repubblica questo articolo che ora vi propongo:

UNA PILLOLA per cancellare i traumi e i brutti ricordi: uno stupro, un lutto, ma anche la fine di una storia d'amore. Sembra fantascienza e invece questa potrebbe diventare realtà: un gruppo di ricercatori dell'università di Amsterdam ha sperimentato gli effetti di un farmaco betabloccante, di solito usato per curare i pazienti con problemi cardiaci, e ha scoperto che riesce a influire sui meccanismi cerebrali legati ai ricordi traumatici. Una notizia pubblicata sulla versione online di Nature Neuroscience che dà grandi speranze a chi soffre di ansie, fobie e sindromi post-traumatiche, ma che ha acceso le polemiche. I giornali inglesi riportano i dubbi degli esperti: una medicina di questo tipo è accettabile dal punto di vista etico? C'è il rischio, avvertono gli oppositori, che si snaturi l'identità degli uomini, la cui essenza è costituita da ricordi, belli o brutti che siano. E soprattutto, attaccano i detrattori, come faranno le persone a imparare dai loro errori?

"Milioni di persone soffrono di disturbi emotivi legati alla paura, che non riescono a superare con le terapie psicologiche", afferma invece il dottor Merel Kindt, che ha coordinato il gruppo di scienziati olandesi. Kindt spiega, inoltre, che non è il ricordo stesso ad essere cancellato, ma è la sua intensità emotiva ad essere diminuita. Precedenti ricerche condotte sugli animali avevano mostrato come i farmaci betabloccanti possano interferire sul processo con cui il cervello costruisce e richiama alla memoria gli eventi terribili. L'equipe di Kindt ha sperimentato una pillola di questa famiglia su 60 volontari sani - uomini e donne - e ora ne conferma il funzionamento.

I ricercatori hanno indotto nei partecipanti ricordi tutt'altro che piacevoli, facendo loro vedere immagini di ragni, mentre li sottoponevano a piccole scosse elettriche ai polsi. In questo modo creavano una forte associazione fra il fastidio e le foto degli insetti. Poi i volontari sono stati divisi in due gruppi: alcuni prendevano l'antipertensivo, altri il placebo. Quando sono stati messi di nuovo davanti a immagini di ragni, le reazioni sono state minori nei "pazienti" che avevano assunto il farmaco.

I test sono stati ripetuti varie volte: dopo 24 ore, nel gruppo trattato con il medicinale era svanita la paura degli insetti e, dunque, anche il ricordo spiacevole indotto dal trauma delle scosse elettriche. Il prossimo passo del team olandese sarà quello di vedere quanto dura l'effetto del medicinale sulla memoria e testarlo su persone con fobie o disturbi di vario tipo, come quello da stress post-traumatico.

"Rimuovere i cattivi ricordi non è come togliere una verruca o un neo", taglia corto Daniel Sokol, docente di Etica Medica all'università St Georges di Londra. "Cancellare il passato doloroso muta la nostra individualità perché l'essere umano è legato ai propri ricordi", spiega Sokol alla Bbc. John Harris, dell'University of Manchester, tira in ballo le conseguenze pratiche di un farmaco di questo tipo: "Le vittime di violenza potrebbero voler cancellare il ricordo del doloroso evento, e in tal modo perdere la capacità di riconoscere i responsabili". La paura è che succeda quel che descrive il film Se mi lasci ti cancello, con Kate Winslet e Jim Carrey, cioè che il processo di rimozione sfugga di mano. Paul Farmer, responsabile di Mind, un'organizzazione che si occupa di salute mentale, evoca il rischio di "una cancellazione, insieme ai cattivi ricordi, anche quelli più belli". E allora c'è proprio da chiedersi: ne vale la pena?

Mi domando: cosa saremmo senza i nostri ricordi. Quelli brutti aiutano a formarci e senza quelli non saremmo in grado di trarre nessun insegnamento. Voi che ne pensate???